Parigi-Roubaix 2022, fantastico assolo di Dylan Van Baarle! Secondo posto per Wout Van Aert, solo nono Mathieu Van Der Poel
Dylan Van Baarle conquista la Parigi-Roubaix 2022. Il corridore della Ineos Grenadiers ha accelerato sul quint’ultimo tratto di pavé, a poco meno di 20 chilometri dall’arrivo, staccando Matej Mohoric (Bahrain Victorious) e Yves Lampaert (Quick-Step Alpha Vinyl), con i quali si era avvantaggiato poco prima, e involandosi solitario verso il traguardo del Velodromo di Roubaix. Il 29enne neerlandese è giunto all’arrivo con un margine di 1’47” su un drappello composto da Mohoric, Tom Devriendt (Intermarché-Wanty-Gobert), Stefan Kung (Groupama-FDJ) e Wout Van Aert (Jumbo-Visma), con il campione belga che si è imposto nello sprint per il secondo posto davanti all’elvetico, mentre chiude solamente nono il favorito della vigilia, Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Fenix).
Contrariamente allo scorso autunno, la primavera oggi si sente tutta per la Regina delle Classiche, che parte con un clima mite e asciutto, con il sole del Nord della Francia che sorride ai corridori. L’atmosfera è così tranquilla e rilassata in zona di partenza e rimane tale anche durante il trasferimento verso il chilometro zero, anche se si cominciano a notare i primi sguardi concentrati da parte dei corridori che vogliono lanciarsi da subito all’attacco. Tra questi Manuele Boaro (Astana Qazaqstan), che si piazza subito dietro la vettura del direttore di corsa e quando Christian Prudhomme sbandiera per dare il via alla gara l’italiano è il primo a lanciarsi. L’azione viene subito seguita da altri corridori, dando il via ad una lunga serie di tentativi.
Le squadre che non hanno grandi favoriti, assieme alle formazioni Professional, sono le più attive, con i primi trenta chilometri che vedono le numerose azioni annullarsi reciprocamente. A riuscire ad allungare a quel punto sono Owain Doull (EF Education-EasyPost), Aleksandr Riabushenko (Astana Qazaqstan) e Laurent Pichon (Arkea – Samsic), che riescono rapidamente a guadagnare un primo tesoretto di trenta secondi mentre un vento da sud-est comincia ad alzarsi in maniera più consistente. Proprio a causa del vento il gruppo si spezza in due tronconi, con la prima parte che va velocemente a riprendere i tre battistrada. In questo troncone, composto da circa 70 unità, è presente tutta la Ineos Grenadiers, che si mette in testa per mantenere alta l’andatura, e diversi uomini di Bora-hansgrohe, TotalEnergies, Bahrain Victorious, EF Education-EasyPost e Quick-Step Alpha Vinyl, compresi Florian Senechal, Yves Lampaert e Zdenek Stybar.
Non c’è invece Kasper Asgreen, che assieme a Wout Van Aert (Jumbo-Visma), Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Fenix), Mads Pedersen (Trek-Segafredo), Stefan Kung (Groupama-FDJ), Victor Campenaerts (Lotto Soudal) e Alexander Kristoff (Intermarché-Wanty-Gobert) è tra i big rimasti sorpresi da questo ventaglio. In pochi chilometri, il ritardo di questo secondo troncone raggiunge il minuto, salendo a 1’20” all’inizio del primo settore di pavé, Troisvilles, dove proprio nel secondo gruppo si registra una caduta che vede coinvolti anche Pedersen, Asgreen e Campenaerts, costretti così ulteriormente a inseguire. Nel tratto di pavé successivo, invece, davanti si segnala una foratura di Filippo Ganna (Ineos Grenadiers), che dopo aver cambiato la ruota si riporta sul gruppo di testa nel corso del terzo settore, dove però c’è stato un rallentamento che permette al secondo troncone di riavvicinarsi a 40″.
Iniziando il quarto tratto, quello di Saint-Python, nel primo gruppo si verifica una caduta che finisce per rallentare più di metà dei corridori; in testa rimane solo Niki Terpstra (TotalEnergies), che esce dal pavé con un margine di 25″ su un drappello di 17 uomini formato da Nikias Arndt (Team DSM), Davide Ballerini, Yves Lampaert, Jannik Steimle, Florian Senechal (Quick-Step Alpha Vinyl), Stefan Bissegger, Sebastian Langeveld (EF Education-EasyPost), Maciej Bodnar, Daniel Oss (TotalEnergies), Max Kanter (Movistar), Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates), Jens Reynders (Sport Vlaanderen-Baloise), Timo Roosen, Mike Teunissen (Jumbo-Visma), Ben Turner, Dylan Van Baarle e Filippo Ganna (Ineos Grenadiers). Alle loro spalle, con circa 20″ di ritardo, insegue un altro gruppetto di una trentina di uomini, mentre il gruppo Van Der Poel-Van Aert torna nuovamente ad avere un gap di 1’30”. Poco prima del sesto settore i primi inseguitori riescono quindi a riporsi su Terpstra, ma poco dopo questi 18 vengono raggiunti anche dall’altro drappello inseguitore, andando così a formare un gruppo di circa 45 unità in testa alla corsa.
Nel settore numero 24 di pavé prova quindi a uscire dal gruppo Jens Reynders (Sport Vlaanderen-Baloise), che guadagna rapidamente una trentina di secondi, mentre nel tratto successivo Ganna è di nuovo vittima di una foratura: il piemontese perde circa 30 secondi, ma riesce a rientrare nei chilometri successivi. Nel settore numero 22 anche Reynders fora e viene riassorbito dal primo gruppo inseguitori, tirato dagli uomini della Quick-Step Alpha Vinyl, mentre all’imbocco del tratto numero 21 gli uomini Alpecin-Fenix riescono a riportare il gruppetto inseguitori a 55″ di ritardo. L’inseguimento viene favorito da una fase di scatti e controscatti che fa venire meno la collaborazione tra gli uomini al comando all’uscita dal settore di pavé. Riescono quindi ad avvantaggiarsi in cinque, Davide Ballerini (Quick-Step Alpha Vinyl), Tom Devriendt (Intermarché-Wanty-Gobert), Matej Mohoric (Bahrain Victorious), Laurent Pichon (Arkea-Samsic) e Casper Pedersen (Team DSM). Questi uomini trovano subito un discreto accordo che li porta a guadagnare circa 25″ di margine sul gruppo Ganna. Nel frattempo una foratura costringe invece Van Baarle a fermarsi: il neerlandese viene quindi ripreso dal secondo gruppo degli inseguitori, che ha meno di 30″ da recuperare dal primo, che finisce per essere riassorbito dopo pochi chilometri.
Poco prima di essere riassorbiti, dal primo gruppo provano ad uscire Connor Swift (Arkea-Samsic) e Nils Politt (Bora – hansgrohe) che guadagnano presto una trentina di secondi. Davanti l’accordo è però ottimo, i cinque battistrada entrano nella Foresta di Arenberg con un vantaggio di quasi un minuto nei confronti della coppia all’inseguimento e di 1’45” sul gruppo. Mentre una foratura costringe Ballerini a lasciare la testa della corsa, con il canturino poi raggiunto dal solo Swift, il gruppo principale esplode, rompendosi in più tronconi. All’uscita dalla foresta, dunque, Politt viene raggiunto da un drappello di atleti interessante comprendente nuovamente Ganna, Michal Kwiatkowski (Ineos Grenadiers), Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), Adrien Petit (Intermarché-Wanty-Gobert) e Kung, mentre davanti rimangono in tre dopo un problema meccanico di Casper Pedersen. All’ingresso del settore numero 18, tuttavia, il gruppo di Ganna viene ripreso da quello di Van Der Poel, mentre Van Aert si trova più indietro dopo qualche difficoltà nella Foresta di Arenberg, dalla quale esce con una foratura. Il campione nazionale belga riesce comunque a rientrare a 83 chilometri dalla conclusione.
I tre attaccanti continuano però a guadagnare terreno nei confronti di ciò che resta del plotone, andatosi a ricompattare, che all’ingresso del settore numero 17 ha quasi due minuti di ritardo. Dal gruppo prova quindi a fuoriuscire Bisseger, che si riporta velocemente su Swift e Ballerini, ma i tre non riescono comunque a guadagnare nulla sul terzetto al comando, che si presenta all’ingresso del tratto numero 16 con un vantaggio di due minuti sui più immediati inseguitori, margine che sale a 2’30” all’ingresso del settore successivo. I tre contrattaccanti vengono ripresi dal gruppo principale al termine del tratto numero 15, con la testa della corsa che a quel punto ha un vantaggio di 2’11” nei confronti del plotone, divisosi ancora una volta in due parti. In testa al gruppo lavorano soprattutto Ineos Grenadiers e Alpecin-Fenix, ma il ritardo non riesce ancora a scendere sotto i due minuti. La situazione cambia però all’interno del settore numero 13 di pavé, quando davanti arriva Nathan Van Hooydonck (Jumbo-Visma), con Van Aert che riesce a portare via un gruppetto appena finito il settore delle pietre.
Con il belga ci sono Kung, Turner, Senechal, Van Der Poel, Lampaert, Petit, Taco Van Der Hoorn (Intermarché-Wanty-Gobert), Stuyven, Guillaume Van Keirsbulck (Alpecin-Fenix), Matteo Trentin (UAE Team Emirates) e Van Baarle. Il ritardo di questo gruppo dalla testa della corsa scende rapidamente attorno al minuto, e nel corso del successivo tratto di pavé Van Baarle prova ad andare all’attacco, riuscendo a fare la differenza. Al suo inseguimento si lanciano i corridori sopracitati a esclusione di Van Der Hoorn, Van Keirsbulck e Trentin, quest’ultimo vittima di una foratura. Sul settore di Mons-en-Pevele davanti rimangono in due perché Pichon perde contatto, mentre dietro Van Aert prova ad uscire dal gruppetto degli inseguitori portandosi dietro Kung e Van Der Poel. Questi tre trovano subito un buon accordo e vanno a riportarsi su Van Baarle, che ha a sua volta ripreso Pichon. A 40 chilometri dalla conclusione, a questi cinque si aggiungono anche Petit, Turner, Lampaert e Stuyven, ma poco dopo Van Aert viene fermato da una nuova foratura ed è costretto a cambiare bici.
A causa delle varie accelerazioni, Mohoric e Devriendt vedono il loro margine scendere a 40″ all’inizio del tratto di pavé numero 9, lungo il quale anche lo sloveno è vittima di una foratura. Dopo aver cambiato la bici, Mohoric riparte, ma poco dopo viene riassorbito dal gruppetto di Van Der Poel, sul quale è nel frattempo riuscito a rientrare anche Van Aert. I dieci uomini che compongono questo drappello si riavvicinano pian piano a Devriendt nei chilometri successivi, ma la collaborazione non è molta e si registrano diversi scatti. Uno di questi attacchi viene portato da Mohoric e Lampaert, che dopo aver passato il settore numero 8, a poco meno di 30 chilometri dal traguardo, riescono a fare la differenza e a prendere un po’ di margine sugli altri otto corridori, che si guardano tutti un po’ a eccezione di Van Baarle, che subito si lancia al loro inseguimento. Il neerlandese fatica però a rientrare sui due, che nel frattempo riescono a riprendere Devriendt, coronando con successo l’inseguimento solo al termine del settore di pavé numero sette, dal quale gli ormai quattro battistrada escono con 35″ di vantaggio sui più immediati inseguitori.
Con il ritardo che aumenta, Stuyven prova quindi a riportarsi tutto solo sui quattro al comando, ma al belga si accodano Van Aert e Kung, mentre Van Der Poel rimane staccato assieme a Turner, Pichon e Petit. Poco prima di raggiungere Camphin-en-Pévèle, quint’ultimo settore, Stuyven però fora, mentre davanti il pavé viene aggredito con decisione da Van Baarle, che riesce a prendere un leggero margine su Mohoric e Lampaert, con Devriendt che non riesce più a seguire il ritmo degli altri tre. Alle loro spalle, invece, la situazione è in continuo rimescolamento, ma il ritardo dalla testa della corsa continua comunque a crescere inesorabilmente. Van Baarle entra quindi sul Carrefour de l’Arbre con un vantaggio risicato su Mohoric e Lampaert, ma lungo questo iconico settore il neerlandese riesce a fare nettamente la differenza, guadagnando sempre più vantaggio e iniziando a sognare la vittoria nel mitico Velodromo di Roubaix.
Anche nel tratto seguente, il numero tre, Van Baarle continua a guadagnare sui due più immediati inseguitori, lontani ormai 40″ dal battistrada. Con quasi un minuto di ritardo viaggiano invece Van Aert e Kung, che sono andati a riprendere Devriendt, mentre Van Der Poel si trova ancora più staccato assieme allo sfortunato Stuyven e ai rientranti Pichon e Petit, mentre Turner ha perso contatto a causa di un problema meccanico. Gli ultimi dieci chilometri sono quindi una passerella trionfale per Van Baarle, meno per Lampaert, che proprio nel penultimo tratto di pavé si tocca con uno spettatore a bordo strada finendo violentemente a terra. Il belga si rialza ma perde tanto tempo, venendo raggiunto e superato anche dal drappello Van Der Poel, mentre Mohoric, rimasto tutto solo, viene ripreso da Van Aert, Kung e Devriendt, ormai rassegnati a giocarsi il secondo posto allo sprint. Van Baarle, infatti, giunge nel Velodromo con quasi due minuti di vantaggio e può godersi i festeggiamenti, mentre la volata dei battuti viene vinta da Van Aert davanti a Kung, che aveva provato ad anticipare e che completa così il podio di giornata.
Risultato Parigi-Roubaix 2022
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